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Giubileo, TERZA TAPPA: la Porta Santa di Santa Maria Maggiore

  • Illy
  • 2 mag 2016
  • Tempo di lettura: 2 min

Il cielo si è decisamente coperto, ma speriamo che tenga almeno finchè raggiungiamo la Termini.

La nostra ultima tappa è Santa Maria Maggiore, dedicata alla Vergine. La si raggiunge con una bella passeggiata dalla Basilica di San Giovanni di circa due chilometri. Il campanile che sovrasta la piazza risale al 1377. La facciata della Chiesa è costituita da una loggia centrale, sormontata da statue di pontefici e santi.

Venne fatta costruire da papa Sisto III nel 432 in onore della Madonna, sul luogo in cui esisteva una chiesa precedente, che la tradizione vuole attribuire ad un evento molto particolare. La Madonna sarebbe apparsa in sogno a papa Liberio la notte del 4 agosto 329 indicandogli un punto preciso di Roma in cui sarebbe accaduto un miracolo. Il giorno successivo, sull'Esquilino, nevicò. Venne così circoscritto il perimetro su cui sarebbe stata costruita la nuova chiesa, che venne quindi dedicata alla Vergine e in particolare a Santa Maria della Neve.

Ennesima coda di controllo per accedere alla Porta e ci troviamo catapultati in un mare di oro: lo sguardo inevitabilmente va al magnifico soffitto a cassettoni, dove si trova lo stemma di Alessandro VI Borgia, il bue, che venne dorato con questo materiale prezioso trasportato da Colombo dall'America e regalato al papa dagli d'Aragona.

L'intero è costituito da tre navate, divise da 21 colonne, sopra le quali corre un architrave continua con finestre che illuminano naturalmente la Basilica alternate a finestre tamponante da decorazioni pittoriche.

I particolari che meriterebbero un'attenta osservazione, ma i nostri occhi stanche dalle tantissime emozioni provate in poche ore non sono in grado di cogliere tutti i gioielli che questa chiesa riserva.

Il baldacchino della confessione è stato realizzato da Ferdinando Fuga su colonne di porfido. Anche qui lasciamo parlare le immagine che meglio rendono giustizia a questo capolavoro.

L'abside, che si scorge dietro il baldacchino, è realizzata a mosaico e rappresenta l'incoronazione della Vergine. Affianco a lei vengono rappresentati i santi più importanti della Chiesa, primo fra tutti San Francesco e anche il papa, che viene rappresentato piccolo piccolo in segno di subordinazione.

E' uno spettacolo di colori da togliere il fiato. Ogni particolare meriterebbe di essere osservato e studiato con attenzione, ma purtroppo ci ritroviamo a dover combattere anche con il treno che da li a venti minuti ci avrebbe riportato nel mondo fiabesco che è Castel Gandolfo.

Sicuramente metteremo ancora piede in questa Basilica, che oggi abbiamo trascurato un pò per apprezzarne i capolavori che contiene.

Alla prossima, Roma !!

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